Orizzonti ampi

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Lettera agli amici - Qiqajon di Bose n. 78 - Trasfigurazione 2025

Dal 26 novembre al 10 dicembre 2024 fr. Matteo, insieme ad alcuni membri dei gruppi italiano e coreano del DIM (Dialogo interreligioso monastico), ha vissuto un’esperienza di incontro con il monachesimo buddhista in Thailandia e di pratica di meditazione vipassanā nella prospettiva del dialogo spirituale che il DIM promuove. Insieme a fr. Matteo e accompagnati da p. Daniele Mazza del Pontificio istituto missioni estere (PIME), erano presenti altri cinque monaci e monache italiani, oltre a p. Anselmo dell’abbazia benedettina di Waegwan (Corea del Sud). Il gruppo è stato accolto per otto giorni all’interno dell’annuale ritiro di meditazione che l’International Buddhist Studies College (IBSC) dell’Università buddhista di Bangkok ha organizzato in un centro a circa quattrocento chilometri a nord della capitale thailandese. Le tre prolungate sessioni giornaliere di meditazione si sono accompagnate a quotidiani insegnamenti impartiti da autorevoli maestri. Questa settimana di intensa pratica è stata anche l’occasione per incontrare, conoscere e dialogare circa le rispettive vie religiose, tradizioni monastiche e pratiche di meditazione e di preghiera con alcuni dei partecipanti, in totale più di duecentocinquanta, per lo più giovani monaci e monache studenti presso l’IBSC e provenienti da diversi paesi dell’Asia.

A inizio febbraio fr. Guido ha partecipato ad Abu Dhabi a una settimana di formazione per gli Incaricati regionali per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, dedicata alla comprensione teologica del documento Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune (noto anche come Dichiarazione di Abu Dhabi) e alla conoscenza delle sue recezioni in loco. I lavori si sono svolti presso la Abrahamic Family House (AFH) – spazio interreligioso dove sono presenti un forum, una chiesa, una sinagoga e una moschea – e sono stati coordinati dal direttore UNEDI, d. Giuliano Savina e dal rettore della chiesa, fr. Stefano Luca. La presenza del presidente della Commissione CEI per l’ecumenismo e il dialogo, il vescovo + Derio Olivero, e del vicario apostolico dell’Arabia Meridionale, il vescovo + Paolo Martinelli con alcuni collaboratori, ha consentito a tutti di sperimentare la comune sollecitudine pastorale in un contesto unico nel suo genere: i fedeli cattolici del vicariato sono infatti oltre un milione – meno del 10% della popolazione – e sono tutti migranti da più di cento paesi. Una giornata è stata totalmente dedicata alle visite alle altre comunità cristiane, mentre gli incontri ufficiali con il direttore esecutivo AFH e con il responsabile dell’Ufficio degli affari religiosi degli Emirati hanno consentito di comprendere meglio la visione del paese sulla coesistenza pacifica e sul lavoro di dialogo interreligioso.