Uniti, perché la natura ha bisogno di noi

Photo by Marcel Strauß on Unsplash
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In questa commemorazione della Giornata della Terra, è sempre bene ricordare che le cose che da tempo ci diciamo reciprocamente, non devono cadere nell’oblio. Da tempo stiamo prendendo maggiormente coscienza che la natura merita di essere protetta, anche per il solo fatto che le interazioni umane con la biodiversità di Dio [che Dio ci ha dato] devono avvenire con la massima attenzione e con rispetto: prendersi cura della biodiversità, prendersi cura della natura. E tutto ciò in questa pandemia lo abbiamo imparato molto di più. Questa pandemia ci ha pure mostrato che cosa avviene quando il mondo si ferma, fa una pausa, anche se per pochi mesi. E l’impatto che ciò ha sulla natura e sul cambiamento climatico, con una forza, in un modo tristemente positivo no? In altre parole, fa male.

E questo ci dimostra che la natura globale ha bisogno delle nostre vite su questo pianeta. Ci coinvolge tutti, sebbene in molteplici forme, diverse e inequivocabili; e così ci insegna anche di più su quello che dobbiamo fare per creare un pianeta giusto, equo, sicuro dal punto di vista ambientale.

In sintesi, la pandemia del Covid ci ha insegnato questa interdipendenza, questo condividere il pianeta. Ed entrambe le catastrofi globali, il Covid e il clima, dimostrano che non abbiamo più tempo per aspettare. Che il tempo ci incalza e che, come il Covid-19 ci ha insegnato, sì abbiamo i mezzi per affrontare la sfida. Abbiamo i mezzi. È il momento di agire, siamo al limite.

Vorrei ripetere un detto antico, spagnolo: “Dio perdona sempre, noi uomini perdoniamo di tanto in tanto, la natura non perdona più”. E quando s’innesca questa distruzione della natura è molto difficile frenarla. Ma siamo ancora in tempo. E saremo più resilienti se lavoreremo insieme invece di farlo da soli. L’avversità che stiamo vivendo con la pandemia, e che avvertiamo già nel cambiamento climatico, ci deve spronare, ci deve spingere all’innovazione, all’invenzione, a cercare cammini nuovi. Da una crisi non si esce uguali, usciamo migliori o peggiori. Questa è la sfida, e se non usciamo migliori percorriamo un cammino di autodistruzione.

Che tutti voi… anch’Io mi unisco a voi, a un appello a tutti i leader del mondo affinché agiscano con coraggio, operino con giustizia e dicano sempre la verità alle persone, perché la gente sappia come proteggersi dalla distruzione del pianeta, come proteggere il pianeta dalla distruzione che molto spesso noi inneschiamo.

dal Videomessaggio del santo padre Francesco in occasione della “Giornata della terra”,
22 aprile 2021

Non possiamo separare la nostra preoccupazione per la dignità umana, per i diritti umani o per la giustizia sociale da quella per la custodia e la sostenibilità ecologica. Queste preoccupazioni sono saldate insieme, intrecciate in una spirale che può procedere in senso discendente o ascendente. Se apprezziamo ogni individuo creato “a immagine di Dio”, e se apprezziamo ogni particella della creazione di Dio, allora possiamo prenderci cura gli uni degli altri e del nostro mondo. In termini religiosi, la relazione che abbiamo con la natura riflette direttamente la relazione che abbiamo con Dio e con i nostri compagni di umanità, come anche la relazione che abbiamo con la biodiversità della natura …

Vogliamo riconoscere e assumere la nostra responsabilità per lasciare un’impronta più leggera su questo pianeta, per loro e per le future generazioni? Dobbiamo scegliere di avere cura; altrimenti non abbiamo alcuna cura del Creatore e della creazione.

La scelta è nostra! Ci troviamo in un momento critico nella storia e nel futuro del nostro pianeta, un tempo in cui la nostra famiglia umana deve decidere il futuro per la nostra comunità terrestre. La protezione della vitalità e della diversità del nostro pianeta è un compito sacro e una vocazione comune a tutti. Non è troppo tardi per agire, ma non possiamo permetterci di aspettare; certamente non possiamo permetterci di non agire affatto. Siamo tutti d’accordo sulla necessità di proteggere le risorse naturali del

nostro pianeta, che non sono né illimitate né negoziabili.

In questo ci troviamo tutti assieme: gli uomini di fede devono mettere in pratica ciò che predicano; i cittadini del mondo devono esprimere chiaramente la loro opinione; e i leader politici devono agire urgentemente e in modo decisivo.

discorso tenuto al Forum “Toward Cop 21. Civil Society Mobilized for
the Climate”, 26 febbraio 2015 presso il Museo nazionale di Manila,
in Bartholomeos I, Nostra madre terra, Qiqajon, Magnano 2015

 

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