30 giugno

Tempera all’uovo su tavola telata e gessata cm 40x40 (paqrticolare) - stile italico
LE ICONE DI BOSE, Gesù e i discepoli

Martirologio ecumenico
La memoria del collegio apostolico è un'occasione per ricordare come la chiesa sia edificata sul fondamento degli apostoli: essi sono i testimoni del Risorto

Collegio apostolico

Le chiese ortodosse, all'indomani della festa dei santi Pietro e Paolo, celebrano la Sinassi dei 12 apostoli, in cui fanno memoria di tutti i più stretti compagni del Cristo, e ricordano la grande compassione di Gesù che, vedendo le folle sfinite e come pecore senza pastore, chiamò a sé i Dodici e li costituì annunciatori della buona novella con le opere e con le parole.
La memoria del collegio apostolico è dunque un'occasione per ricordare come la chiesa sia edificata sul fondamento degli apostoli: essi sono i testimoni del Risorto e i custodi della fede ecclesiale. Il popolo della nuova alleanza riconosce in loro e negli eredi del loro ministero i servitori dell'unità e della concordia nella comunità ecclesiale, attraverso il ministero della Parola e i carismi della saldezza e del discernimento.
Tutte queste funzioni, però, non sono che la conseguenza della vocazione primaria dell'apostolo: «stare con Gesù», vivere con lui e in lui. Solo così i depositari del ministero apostolico possono indirizzare gli uomini all'unica fonte della salvezza, il Cristo stesso che è l'Evangelo, la buona notizia della liberazione rivolta a ogni uomo.
Il fatto che il collegio apostolico sia ricordato anzitutto nel suo insieme dagli stessi evangelisti, ricorda alle chiese di ogni tempo che non vi può essere annuncio credibile della Parola della riconciliazione senza la testimonianza di una concordia che deve sussistere anzitutto tra coloro che sono investiti del ministero apostolico.


TRACCE DI LETTURA

Gli apostoli non sono chiamati tanto a ripetere l'una o l'altra parola e insegnamento di Gesù, a imparare una dottrina, a portare ad altri un messaggio. La prima cosa per cui sono chiamati è a stare con lui. Gli apostoli devono vedere ciò che Gesù fa, vivere con lui, per poi portarlo e riprodurlo: devono riprodurre la sua presenza. La loro vita e la loro predicazione dev'essere un continuo parlare di lui: un segno, umanamente evidente, della sua presenza.
(C. M. Martini, Bibbia e vocazione)


PREGHIERA

Signore Dio nostro,
tu hai voluto che la chiesa fosse fondata
sui dodici apostoli testimoni del Risorto:
accordaci di restare fedeli alla fede
che essi ci hanno trasmesso,
e concedi ai loro successori di restare uniti e concordi
nella guida del popolo della nuova alleanza.
Per Cristo nostro Signore.


LETTURE BIBLICHE

Ef 4,1-13; Rm 10,12-18; Mc 3,13-19


Primi martiri della chiesa di Roma (+64)

Lo stesso giorno, la chiesa di Roma ricorda i suoi primi martiri, morti nel 64 dopo l'incendio della città ad opera di Nerone, gettati in gran numero in pasto alle belve o arsi vivi, secondo il racconto dello storico Tacito.
La memoria odierna, antichissima come quella degli apostoli Pietro e Paolo, fondatori della chiesa di Roma, fu collocata in questa data a partire dal 1923, e dal 1969 è stata inserita nel Calendario romano generale, anche per compensare la soppressione nello stesso di quasi tutte le memorie dei martiri romani presenti nel precedente calendario.
Essa ci ricorda come fin dagli inizi la chiesa, edificata sul fondamento degli apostoli e dei profeti, sia cresciuta soprattutto grazie alla testimonianza radicale dei martiri, i quali morivano benedicendo coloro che li mettevano a morte in odio alla loro fede


PREGHIERA

O Dio,
che hai fecondato con il sangue dei martiri
i primi germogli della chiesa di Roma,
per il luminoso esempio
di così coraggiosi testimoni
confermaci nella fede,
perché possiamo raccogliere con gioia
il frutto del loro sacrificio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE

Rm 8,31b-39; Mt 24,4-13


Raimondo Lullo (1232-1315)
testimone

Nel 1315 termina la sua lunga e feconda parabola terrena l'erudito catalano Raimondo Lullo.
Nato in una famiglia nobile dell'isola di Maiorca, terra di incontri ma anche di scontri frequenti nel XIII secolo fra ebrei, cristiani e musulmani, Raimondo Lullo trascorse tutta la sua vita cercando di conoscere e comprendere in profondità l'alterità della cultura musulmana per portare ad essa il messaggio vitale del vangelo.
In un'epoca di contrapposizioni cruente, di espulsioni e di massacri, egli seppe cercare sempre la via del dialogo, studiando da solo le lingue orientali e la tradizione filosofica araba, e compiendo ripetuti viaggi sulle coste dell'Africa settentrionale, armato soltanto della propria fede e della propria intelligenza.
Divenuto teologo e filosofo di fama internazionale, egli ricevette sul finire della vita una parziale ricompensa alle umiliazioni patite ad opera dei saraceni, ma anche dei correligionari cristiani, che poco lo avevano compreso, quando gli fu permesso di esporre il suo originale metodo teologico nelle grandi università dell'epoca.
Lullo morì in circostanze imprecisate, di ritorno dall'ennesimo viaggio in terra saracena, dopo aver lasciato una vastissima produzione letteraria (circa 300 opere), alla quale attingeranno uomini di grande levatura come Nicolò di Cusa, Pico della Mirandola e Giordano Bruno.
Secondo alcune tradizioni, negli ultimi anni della sua vita sarebbe stato accolto dall'Ordine francescano e sarebbe morto martire. La data odierna è quella in cui lo ricordano i francescani.


TRACCE DI LETTURA

All'uscita da una certa città s'incontrarono tre Savi: l'uno era ebreo, l'altro cristiano e l'altro saraceno. Appena si scorsero, essi si salutarono, s'abbracciarono l'un l'altro gioiosamente, decidendo di comune accordo di tenersi per un poco compagnia. Ciascuno s'informò delle condizioni, della salute e dei desideri altrui; quindi convennero di camminare insieme, per riposare i loro spiriti affaticati dagli studi ... Quand'ebbero terminato di conversare, presero congedo l'uno dall'altro assai amabilmente: ciascuno domandò agli altri di volerlo perdonare nel caso egli avesse detto alcunché di irriguardoso nei confronti della loro legge; e ciascuno perdonò. Sul punto ormai di separarsi, uno di loro disse: «Signori, quale profitto trarremo dall'avventura che ci è capitato di vivere? Non potremo forse discutere un po', ogni giorno, rispettando sempre le norme che ci ha illustrato madonna Intelligenza? E non potremo forse impegnarci a renderci ogni onore e servizio, al fine di giungere ancor prima ad un accordo? Sono infatti proprio la guerra, la sofferenza, la malevolenza e il continuo infliggersi l'un l'altro onte e danni che impediscono agli uomini d'unirsi in una stessa fede».
(Raimondo Lullo, Il libro del Gentile e dei tre Savi)


PREGHIERA

O Dio,
che hai infiammato il beato Raimondo martire
di ardore apostolico per la diffusione della fede,
fa' che anche noi, per sua intercessione,
conserviamo incrollabile fino alla morte
la fede che abbiamo ricevuto dalla tua grazia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE

2Cor 6,4-10; Gv 12,24-26


 LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Primi martiri della chiesa di Roma (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (23 ba'ūnah/sanē):
Abba Anub di Alessandria (III sec.), martire (Chiesa copta)

LUTERANI:
Martiri sotto Nerone
Ottone di Bamberga (+ 1139), vescovo ed evangelizzatore in Pomerania

MARONITI:
I Dodici apostoli

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Sinassi dei dodici santi, gloriosi e illustri apostoli
Gelasio di Râmeti (XIV sec.), vescovo (Chiesa romena)
Scialva Achalzicheli (+ 1227), martire (Chiesa georgiana)

SIRO-OCCIDENTALI:
I Dodici apostoli