Uno sguardo libero

Foto di Ryan Schram su Unsplash
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7 marzo 2024

Mc 9,14 -29

In quel tempo Gesù 14 arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. 15E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. 16Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». 17E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. 18Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». 19Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». 20E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. 21Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia; 22anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». 23Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». 24Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!». 25Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». 26Gridando e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». 27Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
28Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». 29Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».


La folla al vedere Gesù è presa da meraviglia e corre subito a salutarlo. L'atteggiamento della folla ci dice chi era Gesù. Egli è un uomo capace di suscitare nella gente sentimenti buoni, di gioia, di affetto, di stupore, di apertura alla vita. Chi si avvicinava a Gesù sentiva che la sua vita poteva cambiare, poteva recuperare slancio, veniva colmata di fiducia. 

Ma le parole che Gesù dice, dopo aver posto la domanda alla folla, ci fanno fare un passo in più nella rivelazione della sua personalità: “Egli allora disse loro: o generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi?”. Possiamo dire, molto chiaramente, che Gesù in questo frangente sbotta! Non riesce a trattenere (se mai avesse voluto farlo) il suo disappunto, la sua delusione, il suo sconcerto.

Dopo un'accoglienza calorosa da parte della folla e dei discepoli forse ci aspetteremmo una risposta più accomodante da parte sua. Ma Gesù si rivela un uomo libero, capace di vivere in verità le situazioni che la vita gli mette davanti. Non cerca il consenso della gente ma cerca di far nascere la vita e l'accoglienza di essa attraverso una relazione vera e liberante.

Gesù chiede di condurre a lui il ragazzo e sembra proprio che il contatto con lui non porti ad una condizione di benessere ma, almeno inizialmente, a una sorta di fatica in più. Il male si mostra davanti a Gesù, alla sua presenza non può rimanere nascosto. E Gesù continua chiedendo, facendo domande al padre del ragazzo: vuole conoscere, approfondisce il rapporto, si interessa, entra nella condivisione della vita e del dolore di questo genitore.

Da ammirare questo padre che dall'infanzia del ragazzo si è preso carico della sua sofferenza, l'ha accolta nella sua vita, non l'ha rifiutata, cercando in tutti i modi di trovare rimedi. E appena sente parlare di Gesù si muove alla sua ricerca, trova i discepoli ma loro non riescono...

Gesù dirà che la preghiera è la via per arrivare alla guarigione. Forse, siamo chiamati a prestare attenzione alla preghiera di questo padre: il suo accogliere, il suo prendersi carico, il suo cercare. La forza della preghiera di questo padre non è quella di chi non ha mai esitazioni, incertezze ma è la fede, che pur rimanendo segnata dal dubbio, non arretra dal desiderio di venire ascoltata. 

Alla richiesta del padre, Gesù risponde dicendo: “Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede”, ed è come se dicesse: stai chiedendo qualcosa che puoi contribuire a fare tu stesso. Ed anche in altri passi del vangelo Gesù dice: “La tua fede ti ha salvato” (Lc 8,48), “Per questa tua parola tua figlia è guarita” (Mt 15,28). Gesù ci fa scoprire che la guarigione è in noi. C'è un cambiamento interiore che trasforma il modo di vedere la realtà, perché la realtà è relazione. 

Con quale sguardo vedo le cose, le relazioni, la vita? Viene in mente la parabola del Samaritano che con occhio attento e cuore libero e amorevole si prende cura dell'altro…e Gesù a dire, al maestro della legge e a ognuno di noi: “Va’ e anche tu fa lo stesso” (Lc 10,37).

Non è attendere passivamente ma promuovere la vita, e "a chi ha sarà dato" (Mt 25,29). Non è forse questa la fede che ci viene chiesta? 

fratel Paolo


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