“Io sono in mezzo a loro”
11 giugno 2025
Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 18,19-20 (Lezionario di Bose)
In quel tempo Gesù disse :"19In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d'accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. 20Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
I brani del Vangelo di questa settimana ci fanno entrare nel tempo ordinario, dopo il tempo di Pasqua e la domenica di Pentecoste, ricordandoci l’importanza della preghiera e, in particolare, il testo di oggi ci parla della preghiera nel contesto comunitario.
L’evangelista Matteo colloca la sua pericope sulla preghiera subito dopo avere parlato alla sua comunità della correzione fraterna. Infatti è fondamentale capire che accordarsi non significa mettersi d’accordo per dire la stessa preghiera, ma è riconciliarsi per potere pregare, perché senza riconciliazione non è possibile pregare. O meglio la preghiera perde di ogni significato se ci poniamo di fronte al Signore per chiedere qualcosa e non siamo in grado di parlare al fratello o la sorella che ci è vicino. Pregare è instaurare e mantenere una relazione con il Signore, ma se non ci sforziamo prima di mantenere e curare una relazione con chi ci è vicino si vanifica la relazione con il Signore e la sua presenza nella comunità diventa difficile.
“In mezzo a loro” questa espressione è fondamentale perché costituisce uno dei pilastri sui quali si regge il Vangelo di Matteo. All’inizio del Vangelo il nome del Signore, Emmanuele, ci rivela attraverso il suo significato cioè, “Dio con noi”, la sua presenza in mezzo a noi; alla fine del Vangelo il Signore promette che sarà con noi tutti i giorni (Mt 28,20). Ora il Signore ci dice una condizione perché lui possa stare in mezzo a noi: pregare insieme, ma solo dopo esserci riconciliati tra di noi.
Dunque il “Dio in mezzo a noi” il Signore risorto è presente oggi, tra l’inizio e la fine della storia della comunità orante, riconciliata per pregare.
Nei brani precedenti si è parlato di regole, discipline, norme; ma il centro è una comunità di fratelli e di sorelle che continuamente, con fatica, ritrovano le ragioni dello stare insieme e perciò possono pregare, sapendo che Dio è in mezzo a loro.
Lo Spirito santo che è stato effuso sulla comunità permette di compiere questo lavoro interiore di riconciliazione, prima di tutto in se stessi nel discernere i propri pensieri e vagliare quelli che tendono ad una comunione e quelli, invece, che portano alla disgregazione e inoltre lo spirito ci porta a cercare di creare quello spazio, attraverso il desiderio di incontro e di riconciliazione con il fratello e la sorella, in cui può dimorare il Signore con noi.
Dunque la preghiera deve essere mossa dal desiderio di voler accordarci con il fratello e la sorella, di non desistere mai da questa dinamica che crea la comunità solo così il Signore dimorerà in mezzo a noi ed esaudirà qualunque cosa gli chiediamo.
sorella Beatrice