E farsi solo fiamma
Bruciare! Bruciare! E farsi solo fiamma
che illumina la notte delle stelle:
la cenere non conta senza quelle,
sentirsi ramo è povera illusione.
Bruciare! Bruciare! E farsi solo fiamma
che illumina la notte delle stelle:
la cenere non conta senza quelle,
sentirsi ramo è povera illusione.
Accanto al campo di grano nutriente
che riverenti gli uomini coltivano e lavorano
a cui immolano il sudore del loro lavoro
e, se così dev’essere
il sangue dei corpi
accanto al terreno del pane quotidiano
gli uomini lascian però
fiorire il fiordaliso bello.
Cosa sentirono allora: dolce
non è tra tutti i segreti
e pur sempre terrestre:
quando egli, un poco pallido ancora per la tomba
innanzi a lei comparve fatto lieve:
risorto in ogni punto.
Nel crepuscolo dei giorni d’Estate, a volte,
Anche se non c’è brezza, sembra passare
Per un momento, una brezza lieve...
“Dio possiede i nomi più belli, e voi invocatelo con questi nomi”. “Egli ha i bellissimi nomi, e ogni cosa nei cieli e sulla terra celebra le sue lodi” (Corano 7,180). Noi possiamo paragonare a questi versetti del Corano ciò che è detto nel salmo 113: “Lodate, servi del Signore, lodate il nome del Signore. Sia benedetto il nome del Signore … sia lodato il nome del Signore (Sal 113,1-3).
In arabo la parola “preghiera” (ṣalāh) è strettamente connessa con la parola “relazione” (ṣila). È per questo che parlare di preghiera è un compito arduo perché significa mettere a nudo una relazione. A maggior ragione se la preghiera di cui si vuole parlare riguarda un altro. Nel cristianesimo tutto è ancora più delicato perché si tratta di una relazione di amore. Non è possibile, infatti, fare un discorso sull’amore senza correre il rischio di annacquarne l’intensità e di svilirne la forza. Nel caso di padre Matta el Meskin la questione si complica ulteriormente. Non c’è, infatti, niente che ha impegnato la vita e la riflessione di padre Matta più della preghiera. Si può dire che Matta el Meskin e la preghiera sono stati una sola cosa: la preghiera ha talmente formato e trasformato l’uomo che egli stesso è diventato preghiera.