20 maggio 2025
Il capitolo 8 del vangelo di Giovanni raccoglie e presenta una serie di discussioni fra Gesù e i suoi oppositori: al centro il tema dell’identità di Gesù e la dinamica del credere o non credere. Nel testo di oggi emergono a più riprese le parole “Io sono”. Certo un modo attraverso cui Gesù si presenta e discute con i suoi interlocutori, ma allo stesso tempo un’espressione che rimanda al Nome che Dio rivela per la prima volta a Mosè dal roveto ardente (cf. Es 3,14), promettendo di essere una presenza reale, concreta, attiva e fedele nella storia del popolo di Israele.
Continua la lettura
19 maggio 2025
Il brano di oggi è ritenuto da molti esegeti un’inserzione posteriore nel testo giovanneo, che interrompe l’unità dei capp. 7-8; è omesso del resto nei codici più antichi. Ma quale che sia la sua origine, questo racconto ci offre un’istantanea che ha tutti i tratti dell’autenticità gesuana. E dopo tutto non ci è difficile intuire i motivi della sua travagliata vicenda editoriale: il messaggio che trasmette è talmente radicale, talmente contrario alla mentalità dell’uomo religioso, che anche i cristiani hanno fatto fatica ad accettarlo.
Continua la lettura
17 maggio 2025
Gesù ha parlato e di lui si parla. Gesù parla con parole che vengono da un altrove, da colui che l’ha mandato (Gv 7,16); “Chi parla da se stesso – dice – cerca la propria gloria” (7,18). Gli animali e le piante comunicano, ma non parlano. Solo all’essere umano è dato il dono di imparare a parlare. Ma come? A che ci servono le nostre parole?
Continua la lettura
16 maggio 2025
Il vangelo di oggi ruota tutto intorno al tema del sapere, del conoscere. Noi spesso, come gli abitanti di Gerusalemme, presumiamo di conoscere gli altri, di conoscere l’Altro: la nostra conoscenza, per quanto cerchiamo di andare in profondità, è sempre parziale, superficiale, perché, nonostante possiamo sapere molte cose di chi incontriamo o di chi vive quotidianamente con noi, in realtà dell’altro c’è e resterà sempre una parte di mistero, di inconoscibile, d’insondabile. D’altronde questo lo sperimentiamo anche verso noi stessi: quanto di misterioso c’è in noi e, qualsiasi sia la nostra età, quanto dobbiamo ancora conoscerci!
Continua la lettura
15 maggio 2025
Il brano di Luca previsto per la festa di san Pacomio è uno dei tre testi evangelici che ancora oggi i monaci del deserto egiziano ascoltano ogni mattina nella preghiera comune, a ricordare quotidianamente due verità: lo stretto legame tra vigilanza e servizio e – aspetto forse ancor più sorprendente – l’annuncio che il Signore al suo ritorno si cingerà le vesti per servire i discepoli vigilanti.
Continua la lettura
14 maggio 2025
Mattia, in ebraico Mattithyahu dono di Dio, che oggi ricordiamo, ha nell’etimologia il segreto che ciascuno può riconoscere e vivere. Mattia divenuto “testimone” (cf. At 1,22) accoglie il dono che porta in sé: un Altro ha scelto lui prima che lui scegliesse l’Altro. (15,16) Mattia ha fatto esperienza di questo dono la cui fonte e la cui intensità è paterna e gesuana: “Io ho amato voi come il Padre ha amato me” (15,9).
Continua la lettura
13 maggio 2025
Parole dure o parole di vita? Parole che scandalizzano o che conquistano? Forse non si tratta di un’alternativa. Forse solo la durezza di certe parole può custodirne la dolcezza, come il guscio la sua mandorla.
Continua la lettura
12 maggio 2025
Il capitolo 6 di Giovanni ci presenta una delle realtà più scandalose del cristianesimo, che affonda le sue radici nel mistero del Natale. A Natale celebriamo il Verbo di Dio che si fa carne, il Dio immortale che si fa materia, l’alto che si fa basso. Gesù prende corpo in una donna, Maria, e nasce a Betlemme di Giudea, la “casa del pane”.
Continua la lettura
10 maggio 2025
La fame definisce l’uomo: fame di pane di frumento per la sopravvivenza biologica, fame di una parola di saggezza per un esserci in dignità, fame di un pane disceso dal cielo per giorni dischiusi a orizzonti inediti, eccedenti, di senso.
Continua la lettura
9 maggio 2025
Nel corso della vita, esperienza comune è quella di azioni buone fraintese o ripagate male. È quello che è appena successo a Gesù: il suo amore generoso, capace di sfamare una grande folla, è stato letto alla luce di proiezioni che, oltre a snaturarlo, hanno provocato il ritiro di Gesù.
Continua la lettura
8 maggio 2025
Indipendentemente dai numeri e dalle circostanze, sarà esperienza pasquale se saremo disposti per grazia a condividere ciò che siamo e abbiamo.
Continua la lettura
7 maggio 2025
Testimonianza (martyría) è la parola che ricorre, martellante, per dieci volte, in questi versetti, e che attraversa da un capo all’altro l’intero Vangelo di Giovanni (cf. 1,7-8.15.19.32.34; 21,24). La testimonianza – come indica la sua radice etimologica: “tenere, sostenere” – è una “prova”, una “manifestazione” nel linguaggio giuridico, e si inscrive dunque nel contesto di una “crisi”, di una causa, di un giudizio, di un tribunale, di una polemica fra Gesù e i suoi avversari che lo accusano di fornire una testimonianza autoreferenziale e quindi non veritiera.
Continua la lettura
6 maggio 2025
Gesù riprende a parlare. E di parole ne pronuncia tante, al punto che non ci risulta semplice seguirlo. Potrebbero addirittura sembrarci una serie di frasi non molto legate tra loro. In realtà Gesù ci apre oggi uno scorcio sul mistero del suo intimissimo rapporto con il Padre.
Continua la lettura
5 maggio 2025
A cosa leghiamo la nostra fede: ai prodigi o a colui che è capace di compierli? Questa è la domanda che ci lascia il brano del vangelo di oggi. Siamo al capitolo 5 di Giovanni, tra i tanti elementi che raccordano i primi capitoli di questo vangelo c’è quello dell’acqua. Acqua che segna una conversione nel battesimo di Giovanni all’inizio del vangelo, l’acqua che si trasforma nel vino della gioia alle nozze di Cana, l’acqua del pozzo attorno al quale Gesù e la donna Samaritana discutono dell'acqua viva”.
Continua la lettura