Mercoledì delle Ceneri
5 marzo 2025
Quaresima è tempo di prova,
cammino nell’arida terra,
ritorno al Dio vivente,
domanda del giorno pasquale
Quaresima è tempo di prova,
cammino nell’arida terra,
ritorno al Dio vivente,
domanda del giorno pasquale
In un mondo che ha attraversato la pandemia e la crisi del Servizio sanitario nazionale e dell’assistenza agli anziani, siamo diventati più consapevoli che mai della nostra vulnerabilità e mortalità. Nel nostro mondo è cresciuta la disillusione rispetto all’abuso di potere e all’integrità dei politici; vediamo la devastazione causata dalla guerra e l’orribile brutalità di armi, bombe e missili scatenati contro innocenti. È un mondo in pericolo a causa dell’avidità umana e del nostro sfruttamento del creato: in questo mondo nasce un bambino, innocente, senza casa, completamente vulnerabile.
La mia mente ritorna ripetutamente a un tempo di attesa che dimora per sempre nel mio cuore. Ricordo che nella mia vita ho atteso i sette membri della mia comunità, i fratelli melanesiani, che erano stati presi in ostaggio. Per tre mesi abbiamo vegliato per loro giorno e notte, in attesa.
La stalla di Betlemme è in mezzo a noi, l’incarnazione dell’amore di Dio è ora. Non perderla! Se pensi di non avere tempo, stai smarrendo la stella, stai ignorando il Salvatore presente nella mangiatoia della tua vita.
Mi chiedo quanto tu sia capace di aspettare. È facile aspettare quando si sa che qualcuno sta effettivamente per arrivare.
Le Lettere dal cuore della città sono state scritte da Richard Carter, un presbitero anglicano che svolge il suo ministero nel cuore di Londra. Ciò che in queste lettere stava cercando allora è quello che stiamo cercando tutti: un modo per mettere insieme gli elementi disparati e apparentemente divergenti della nostra vita.
Natale del Signore
Lc 2,1-14
di Sabino Chialà
Fratelli e sorelle,
eccoci anche quest’anno radunati per riascoltare l’annuncio semplice e straordinario che ancora una volta ci ha raggiunti: “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un salvatore” (Lc 2,11). Parole che alcuni angeli, in una notte di poco più di duemila anni fa, hanno rivolto a dei pastori nei pressi di Betlemme. Parole che noi riascoltiamo come rivolte a noi, in questa notte.