Compendio di tutto il Vangelo

Giovanni Frangi, Ninfee 3, 2015
Giovanni Frangi, Ninfee 3, 2015

10 giugno 2025

Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 6,9-15 (Lezionario di Bose)

In quel tempo Gesù disse :"9Voi dunque pregate così:

Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
10venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
11Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
12e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
13e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.

14Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; 15ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.


“Padre Nostro…”: probabilmente la prima esperienza di preghiera per ciascuno di noi; parole pregate da ogni generazione, in ogni tempo e in ogni luogo da duemila anni. 

“Padre”: se tu sei Padre, io sono figlio, e come figlio sono amato.

“Nostro”: se tu sei “nostro” vuol dire che non sono solo, che ci sono dei fratelli con me, amati come me.

Come è temerario dire “Padre Nostro”!

Eppure sono proprio le parole che sceglie Gesù, sono le parole che “riassumono tutto il vangelo”, “Breviarium totius Evangelii”, come dice Tertulliano...

Matteo colloca il Padre Nostro nel contesto della catechesi sulla preghiera (cap. 6) in cui ci vien detto innanzitutto come non pregare (non pregare come gli ipocriti… o come i pagani… v. 5); quindi come pregare (entra nella tua camera, chiudi la porta… v. 6), e infine cosa dire: invocare la santificazione del nome, la venuta del regno, il pane ecc. (vv. 9-15). Gesù, uomo di preghiera, si fa maestro di preghiera per i suoi.

Il Padre Nostro è fondamentalmente una preghiera di domanda. 

Ciò che è evidente è che il Signore desidera con noi una relazione nella domanda. Ci chiede di domandare, prima ancora che di lodare. Perché, visto anche che pochi versetti prima Gesù aveva detto “il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate” (Mt 6,8)? Perché domandare se il Signore già sa? Semplicemente perché domandare significa riconoscere che noi non siamo tutto, che qualcosa di essenziale ci manca, e questo riconoscimento apre alla relazione con l’altro/Altro. Domandare è lasciar cadere la pietra a terra (Gv 8,9) e aprire le mani per ricevere.

Cosa domandare? Cioè: di che cosa ho bisogno, ho veramente bisogno per vivere? Il Signore ci chiede di orientare la nostra preghiera in due direzioni: verso il cielo, cioè verso di lui, ed ecco quindi le prime tre domande; ma anche verso la terra, verso i nostri fratelli e sorelle, ed ecco le altre quattro domande. 

Per vivere ciascuno di noi ha bisogno innanzitutto di vedere l’oggi come presente di Dio. Dire “venga il tuo regno”, è riconoscere che Gesù stesso, con la sua vita, il suo modo di amare, di soffrire, di morire è il Regno, e desiderare questo Regno per sé, per la propria vita, per la vita di tutto il mondo.

E poi per vivere ciascuno di noi ha bisogno di pane, ha bisogno di perdono, ha bisogno di non ritrovarsi solo a sostenere il peso della vita

Pane, non troppo, né troppo poco, “perché una volta sazio, io non ti rinneghi e dica: «Chi è il Signore?», oppure, ridotto all’indigenza, non rubi e abusi del nome del mio Dio.” (Pr 30,7-9); perdono, perché solo nel perdono dato e ricevuto cresce la fraternità e cresce il Regno (Lc 6,36-38); sostegno nel cammino, perché da soli cadiamo, ci perdiamo, ci impantaniamo in sentieri che deludono e affaticano invano.

Chiedere pane, perché Gesù si è fatto pane (Mt 26,26), chiedere perdono e perdonare, perché Gesù si è fatto perdono (Lc 23,34), chiedere sostegno nella prova perché Gesù ha vinto per noi la tentazione (Mt 4,11).

Sì, davvero il Padre Nostro è “compendio di tutto il vangelo”!

sorella AnnaChiara