17 novembre

UGO DI LINCOLN (1140-1200)
pastore

Il 16 novembre del 1200 si spegne all'età di sessant'anni Ugo, monaco certosino e vescovo di Lincoln in Inghilterra. Nativo dei dintorni di Grenoble, Ugo era stato educato presso i canonici agostiniani di Villarbenoît, dove aveva emesso i voti religiosi. Desideroso di una vita più ritirata, a 25 anni egli ottenne di entrare nella Grande Chartreuse, dalla quale sarà presto inviato a presiedere la Certosa inglese di Witham, che versava in cattive condizioni. Eletto nel 1186 vescovo di Lincoln, allora la più grande diocesi inglese, Ugo accettò unicamente per obbedienza al suo priore, e si dedicò con tutto se stesso all'incarico pastorale ricevuto. Egli fece rifiorire a Lincoln la locale scuola teologica, e sovrintendette al restauro della cattedrale partecipando talvolta di persona ai lavori più pesanti. Uomo di grande compassione ed equilibrio, Ugo fu spesso chiamato a giudicare le cause più difficili. Per amore della giustizia non esitò a contrapporsi con franchezza ai re e ai confratelli nell'episcopato, senza mai serbare rancore o inimicizia verso nessuno. Si racconta che giunse a rischiare la propria incolumità personale per salvare dalla morte alcuni ebrei, ingiustamente accusati a seguito di un tumulto popolare. Ugo intervenne personalmente per curare i lebbrosi, e si batté perché anche i più poveri potessero avere una sepoltura dignitosa. Egli nutriva inoltre un profondo amore per la natura, ed è spesso raffigurato in compagnia del suo cigno addomesticato, che visse con lui nell'episcopio di Lincoln. Alla sua morte era conosciuto in tutta l'Inghilterra, e da nessuno era posta in discussione la sua santità.


TRACCE DI LETTURA

Con l'aiuto di molti uomini di valore che si scelse quali suoi consiglieri, il nuovo vescovo di Lincoln trasformò immediatamente la sua diocesi. Egli predicava la parola di Dio con vigore, obbedendo premurosamente ai comandi contenuti in essa e seguendo un celebre adagio della Scrittura: «Dov'è lo Spirito del Signore, là c'è libertà». Egli riprendeva con fermezza i peccatori, senza curarsi dell'importanza delle persone a cui si rivolgeva.
È poi impossibile ricordare adeguatamente la sua grande compassione e tenerezza verso gli amnalati, specie verso quanti soffrivano di lebbra. Egli li accudiva di persona, lavandone e asciugandone i piedi e baciandoli con affetto. E dopo averli ristorati, li colmava di doni, senza badare alla misura. In alcune residenze episcopali aveva fatto costruire ospedali, nei quali trovavano ricovero uomini e donne afflitti da simili mali.
Quando visitava i lebbrosi, era solito sedersi in mezzo a loro in una piccola stanza per confortare le loro anime con le sue parole delicate, e così alleviava le loro sofferenze con la sua tenerezza materna.
(Adamo di Eynsham, Vita di sant'Ugo di Lincoln)


PREGHIERA

O Dio,
tu hai concesso al tuo servo Ugo
una parola coraggiosa,
sapiente e gioiosa
e gli hai chiesto di ricordare
ai governanti di questo mondo
la disciplina di una vita santa:
dona anche a noi la grazia
di essere liberi e franchi
come lui al servizio del vangelo,
non confidando in altri che in Cristo,
che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
un solo Dio, ora e sempre.


LETTURE BIBLICHE

Mi 6,6-8; 1Tim 6,11-16; Lc 9,51-56


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Ugo, vescovo di Lincoln

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Elisabetta d'Ungheria (+ 1231), religiosa (calendario romano e ambrosiano)
Acisclo (III o IV sec.), martire (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (8 hatūr/ ḫedār):
I 4 animali incorporei dcll'Apocalisse

LUTERANI:
Jakob Böhme (+ 1624), mistico in Slesia
David Zeisberger (+ 1808), missionario presso gli indiani nordamericani

MARONITI:
Gregorio il Taumaturgo (+ ca 275), vescovo di Neocesarea

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Gregorio il Taumaturgo, vescovo di Neocesarea
Giusti del Santo Sepolcro (?), monaci (Chiesa georgiana)

 

16 novembre

GERTRUDE DI HELFTA (1256-1301/1302)
monaca

La chiesa cattolica fa oggi memoria di Gertrude, monaca del monastero di Helfta, in Sassonia. Entrata a soli cinque anni in monastero, Gertrude fu educata da maestre spirituali di grande valore, come Matilde di Hackeborn e Matilde di Magdeburgo. Alla loro scuola essa acquisì una profonda dimestichezza con tutte le dimensioni della vita interiore: lo studio, la lettura orante delle Scritture e la preghiera personale. Il suo più vivo desiderio divenne presto quello di poter accedere nel profondo del cuore per dimorarvi e incontrare Dio, il quale mediante lo Spirito si rende presente al credente nel Cristo misericordioso e amante. Grazie alla grande cultura e all'equilibrio interiore che aveva acquisito, Gertrude seppe mettere a frutto i suoi molti doni spirituali, evitando gli eccessi e le deviazioni in cui incorreranno altre mistiche dei secoli successivi. Dalle sue esperienze spirituali, infatti, messe per iscritto in parte da lei stessa e in parte da una consorella, trapela una dottrina profondamente sobria e biblica. Ritenuta in modo improprio un esempio di «cristocentrismo assoluto» nella vita spirituale, Gertrude fu in realtà una delle grandi cantrici dell'azione della Trinità divina nel cuore dei credenti e nella comunità ecclesiale.
Gertrude morì il 17 novembre del 1301 o 1302, ed è spesso raffigurata con un libro in mano, in atteggiamento orante, vestita da monaca cistercense, anche se il monastero di Helfta non appartenne probabilmente a nessuna delle grandi congregazioni del tempo.


TRACCE DI LETTURA

O amore, tu sei, nella santa Trinità, il dolcissimo bacio che unisce in modo così stretto il Padre al Figlio. Tu sei quel bacio di salvezza che la maestà divina ha impresso sulla nostra umanità mediante il Figlio. O dolcissimo bacio, fa' che questo piccolo granello di polvere non sia dimenticato dai tuoi legami: che io non sia privata del tuo contatto e della tua stretta, fino a divenire un solo spirito con Dio. Fammi sperimentare per davvero come sia delizioso abbracciare te, il Dio vivente, amore mio dolcissimo, dimorando in te, a te essere unita. O Dio amore, tu sei quanto di più caro io possieda; all'infuori di te, nel cielo come in terra, io non spero nulla, nulla voglio e nulla abita i miei desideri. Tu sei la mia vera eredità e ogni mia attesa, verso di te tende il mio fine e la mia intenzione.

(Gertrude di Hefta, Esercizio quinto)


PREGHIERA

Signore,
tu ti sei scelto e preparato una dimora
nel cuore di santa Gertrude;
per la sua preghiera,
dissipa l'oscurità dei nostri cuori
per far gustare anche a noi
la gioia della tua presenza
e della tua azione in tutti noi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE

Ef 3,14-19; Gv 15,1-8


LE CHIESE RICORDANO....

ANGLICANI:
Margherita (+ 1093), regina di Scozia filantropa, riformatrice della chiesa
Edmund Rich di Abingdon (+ 1240), arcivescovo di Canterbury

CATTOLICI D' OCCIDENTE:
Margherita di Scozia
Gertrude, vergine (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (7 hatūr/ ḫedār):
Giorgio di Alessandria (?), martire (Chiesa copta)
Dedicazione della chiesa di San Giorgio di Cappadocia a Lidda (IV sec.) (Chiesa copto-ortodossa)

LUTERANI:
Comenio-Jan Amos Komemský (+ 1670) vescovo dei Fratelli boemi

MARONITI:
Matteo, apostolo ed evangelista

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Matteo, apostolo ed evangelista

VETEROCATTOLICI:
Otmaro (+ 759), abate

15 novembre

LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Alberto Magno (+ 1283), vescovo e dottore della chiesa (calendario romano e ambrosiano)
Eugenio (VII sec.), vescovo di Toledo (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (6 hatūr/ ḫedār):
Felice (+ ca 274), papa di Roma e martire (Chiesa copta)
Qwesqwām (Festa della santa Famiglia - Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Alberto Magno, dottore della chiesa a Parigi e a Colonia
Giovanni Keplero (+ 1630), naturalista in Austria

MARONITI:
Guryā, Šmūnā e Habīb di Edessa (+ ca 305), martiri
 
ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Guryā, Šmūnā e Habīb, martiri e confessori
Paisij Veličkovskij (+ 1793), monaco (Chiesa romena)SIRO-OCCIDENTALI:
Šallīta (?), monaco
 
SIRO-ORIENTALI:
Rabban Mosè di Beṭ Ṣayyāré (+ 947), monaco (Chiesa assira)