In occasione dei 50 anni di vita comune, abbiamo iniziato a pubblicare con cadenze regolari le prime "Lettere agli amici", accompagnate da una breve contestualizzazione storica. Per i primi dieci numeri l'introduzione è a cura di Paolo Marangon, docente di storia dell'educazione. Per i numeri successivi il contesto storico-ecclesiale è ricostruito da Massimo Faggioli, docente al Dipartimento di Teologia e Studi Religiosi presso la Villanova University (U.S.A.) e amico fraterno di Bose da decenni.

Lettera agli amici - numero 5

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Pasqua 1975

Questa lettera della comunità, inviata per la Pasqua del 1975, prende spunto dal decennale della conclusione del Concilio per proporre un ripensamento sulla situazione della Chiesa e constata con rammarico che, a distanza di dieci anni, il clima ecclesiale è quasi opposto a quello che si respirava alla fine dell’assise conciliare

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Lettera agli amici - numero 4

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Pasqua e Pentecoste 1974

Poiché le richieste di entrare a Bose come novizi vanno rapidamente crescendo, nel capitolo di aprile la comunità sceglie di «rimanere in piccole dimensioni» quale condizione indispensabile per un’autentica vita fraterna e per restare «poveri, piccoli»: c’è un preciso desiderio di fedeltà al Vangelo in questa decisione, che poi si rivelerà provvisoria.

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Lettera agli amici - numero 3

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Natale 1973

Dopo la professione monastica dei primi sette fratelli nella Pasqua del 1973, la notizia della nascita della nuova comunità comincia a diffondersi rapidamente nella chiesa italiana (e non solo) soprattutto attraverso alcune riviste di area cattolica, che spesso assimilano frettolosamente Bose ad altre esperienze spirituali come Taizé, Spello ecc.

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