Ascolto e sequela

L’ascolto della parola di Dio, nella liturgia, nella lectio comunitaria, ma particolarmente nella lectio divina personale in cella, è forma quotidiana di sequela di Cristo. Cristo non lo si segue solo nella vita comune e nel celibato, con il servizio fraterno, con la carità, con l’obbedienza, con il lavoro, con l’ospitalità, ma anzitutto con l’assiduità con la parola di Dio che ci dona conoscenza di Cristo e discernimento.

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Non temere le sofferenze

Per tre volte nella nostra Regola risuona l’invito a non temere e sempre esso significa un atto di fiducia nell’evangelo e nella persona di Gesù Cristo. In particolare nel prologo si chiede di non temere la sofferenza che la vita quotidiana porta con sé e di farne un’occasione di sequela di Cristo.

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