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Signore, tu sei il mio Dio vivente,
la mia forza, il mio giusto giudice,
tu medico potentissimo,
tu sacerdote in eterno,
tu la nostra guida verso la patria

Alcuino di York

Le pericopi del vangelo seguono il lezionario proprio del nostro monastero.

Chiedete, cercate, bussate

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29 febbraio 2024

Oggi il Signore Gesù, prima dell’insegnamento sulla preghiera ci comanda di non giudicare, forse per mostrarcelo come il primo passo per entrare nella preghiera. Come stare infatti con fiducia davanti al Signore e senza menzogna nella nostra umanità impoverita e ferita se ci siamo assunti il ruolo abusivo di giudice del nostro prossimo?

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Chi vogliamo servire?

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28 febbraio 2024

Oggi il brano del Vangelo ci pone di fronte ad una scelta radicale, una scelta che ognuno di noi deve continuare a ricordare e rinnovare nel corso della vita: volete servire Dio o mammona? È una scelta radicale perché è una scelta tra la vita e la morte. È la scelta tra ciò che ci porta a vivere in pienezza, liberi, inseguendo la verità e ciò che invece ci rende schiavi, che promette per poi deludere, e ci fa vivere nella paura di perdere, nell’ansia di accumulare. Di chi ci fidiamo, in chi poniamo la nostra fede? Chi serviamo Dio o mammona?

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Il tesoro del cuore e l’occhio semplice

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27 febbraio 2024

All’interno del discorso della montagna i versetti di oggi seguono le parole di Gesù su elemosina, preghiera e digiuno. In particolare l’insegnamento sulla preghiera ci “consegna” il Padre Nostro, il cuore di tutto il discorso delle beatitudini, che ci rivela un Dio che abita il cuore dell’uomo, presente e attento a tutto ciò di cui ha bisogno, perché capisce e abita il segreto dei nostri desideri.

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Pregare per non smettere di sperare un mondo diverso

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26 febbraio 2024

Nella tradizione cristiana il Padre nostro - che il nostro brano oggi ci propone - è noto con il titolo di “Preghiera del Signore” (Oratio dominica), e questo va inteso in senso forte. Il Padre nostroè la preghiera che prima di tutto il Signore ha fatto propria e che riassume in qualche modo (traducendola in forma di preghiera) l’essenza del suo insegnamento e della sua vita come emergono dai vangeli. In questo senso giustamente Tertulliano, autore del primo commento antico al Padre nostro, lo chiamava breviarium totius evangelii, “compendio dell’intero vangelo”. 

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Un comando che diventa rivelazione

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24 febbraio 2024

“Amate i vostri nemici”: queste parole riflettono nella vita dei credenti il carattere ossimorico della rivelazione cristiana per cui il volto di Dio è l’uomo Gesù di Nazaret e il salvatore del mondo è l’impotente appeso alla croce. Da tale rivelazione discende la prospettiva di amare chi amabile non è, il nemico. 

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Immensità del comandamento

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23 febbraio 2024

Ascoltiamo oggi un’altra sezione delle cosiddette antitesi del discorso sul monte. Gesù non pronuncia parole contro la Legge, vuol far parlare la Legge antica, che vuole essere l’indicazione di un cammino, di una strada per imparare a vivere e ad amare. Dopo aver dichiarato di essere venuto a dare pieno compimento alla Legge e ai Profeti, fa seguire cinque esempi, cinque antitesi. Forse al posto del “ma io vi dico” (vv. 28.32.34) sarebbe meglio tradurre “ebbene, io vi dico”, vi dico parole che vanno al cuore della Legge rivelando la sua intenzione. “Di ogni compimento ho visto il termine: immenso è il tuo comandamento”, canta il Salmo 119,96. Gesù ci rinvia all’immensità, alla profondità del comandamento, delle parole che Dio ha donato all’uomo perché gli indichino la via della vita quale lui l’aveva sognata per ogni sua creatura. Il testo odierno ci propone l’ascolto della terza e della quarta antitesi. 

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La giustizia che supera

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22 febbraio 2024

Abbiamo iniziato da alcuni giorni il cammino quaresimale, cammino di ritorno al Signore nostro Dio, cammino che vuole essere di più convinta sequela del Signore, e il vangelo oggi ci presenta una parola esigente di Gesù contenuta nel cosiddetto “discorso della montagna”, il primo dei cinque lunghi discorsi che formano l’ossatura portante del Vangelo secondo Matteo.

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Sale della terra e luce del mondo

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21 febbraio 2024

“Voi siete il sale della terra”. Come sempre nei Vangeli, Gesù – che pure chiama, cura e guarisce prestando attenzione a ogni singola persona – quando insegna come vivere secondo la volontà del Padre si rivolge alla comunità: insieme siete sale e luce, insieme siete beati: insieme a me, ma anche insieme tra voi!

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Voi invece amici beati

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20 febbraio 2024

Gesù ci e-duca “fuori dall’ombra di morte” (Mt 4,16), a divenire “sale della terra e luce del mondo” (Mt 5,13-14). “Vi ho colpiti con le parole della mia bocca, perché io voglio l’amore, non il sacrificio …” (Os 6,5-6). Gesù ci offre parole non mortificanti ma generative di frutti, generative di libertà.

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Conversione secondo Gesù

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19 febbraio 2024

“Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!” – gridava la “Voce dal deserto” (Mt 3,2); “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!” – annuncia ora la Parola nella città. Giovanni è stato arrestato, è stato messo a tacere dai potenti di questo mondo, come tutti i profeti, ma la corsa della Parola, nessuno la può arrestare: se le si toglie la voce, si fa carne.

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Oltre il banco

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17 febbraio 2024

La quaresima evoca nel nostro immaginario collettivo atmosfere cupe, rinunce tetre, volti tristi e malinconici. In realtà è un tempo luminosissimo e lo viviamo come occasione in cui affidare la nostra umanità ferita e ammalata alle cure del Medico sapiente.

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Digiuno: perché e come?

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16 febbraio 2024

Il digiunare fa parte della esperienza umana e religiosa, variamente motivato, al tempo di Gesù praticato dai discepoli di Giovanni e dei farisei: “i tuoi invece mangiano e bevono”. I farisei e i loro scribi chiedono il perché. Non è in gioco il digiuno in sé, Gesù lo riconosce (cf. Lc 5,35), ma la modalità del suo porsi: “Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro?”. 

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Ricordati di me

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PODCAST - Tracce di preghiera per la quaresima - 2

Le preghiere di oggi attingono a due tradizioni: quella dell’occidente latino, con Alberto Magno, domenicano tedesco, e quella greca e bizantina, con il padre della chiesa Gregorio di Nazianzo. 
Due preghiere rivolte a Gesù Cristo per essere sostenuti nella tentazione e custoditi dal male.

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Tra necessità e desiderio

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15 febbraio 2024

Se la pericope evangelica di ieri ci presentava gli strumenti della nostra vita di credenti, quella odierna ci indica la strada: l’una e gli altri ci vengono ricordati all’inizio di ogni Quaresima per orientare il nostro cammino non solo verso la Pasqua ma anche e soprattutto verso il Risorto, colui che viene. È comprensibile, però, che un brano forte come il nostro possa suscitare in noi resistenze, a partire dal “deve” iniziale, che potremmo tradurre anche con “bisogna”, “è necessario” per segnalare che ci troviamo nel regime della necessità, di fronte al quale non esistono scappatoie. 

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